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Il contesto

L’Istituto Omnicomprensivo “16 agosto 1860” abbraccia un territorio piuttosto esteso e
che comprende i Comuni di Corleto Perticara, Guardia Perticara, Armento, San Martino d’Agri e Gallicchio. Si tratta di piccoli centri montani con un numero di abitanti compreso tra un massimo di duemilaseicento e un minimo di seicento. Corleto Perticara è la sede centrale dell’istituzione scolastica. Guardia Perticara, Armento, San Martino d’Agri e Gallicchio distano da esso, rispettivamente, 12, 14, 23 e 19 chilometri.
La mobilità sul territorio è piuttosto limitata: è del tutto assente una rete ferroviaria e anche il collegamento tramite autobus lascia molto a desiderare.
L’analisi della situazione sociale, economica e culturale del territorio ha evidenziato una realtà caratterizzata da:
calo demografico;
invecchiamento della popolazione;
disoccupazione, soprattutto giovanile, e sottoccupazione;
agricoltura e pastorizia di sussistenza a bassa redditività;
terziario di servizio (prevalentemente impiegatizio e commerciale);
dipendenza da redditi di sopravvivenza assicurati da vari tipi di pensione;
bassa propensione all’imprenditorialità e alla cooperazione;
presenza di poche imprese edili;
uso improprio dei mass-media.
Le risorse economiche dei quattro territori, tradizionalmente legate all’agricoltura, alla pastorizia e all’artigianato, non sono sviluppate nelle loro potenzialità e hanno risentito del mancato ricambio generazionale. In questi ultimi anni, la costruzione del centro olio, in località “Tempa Rossa” di Corleto Perticara, ha dato una boccata d’ossigeno all’occupazione, soprattutto per le Comunità di Corleto Perticara e Guardia Perticara.
Diversi sono gli stranieri che circolano nei nostri paesi, soprattutto operai e tecnici della Total. Nell’ambito dei cinque comuni sono presenti aggregazioni facenti capo a: parrocchie, partiti politici, associazioni culturali-sportive-ricreative, biblioteche e mediateche comunali e circoli. La popolazione è eterogenea sotto il profilo economico, sociale, religioso e culturale, con livelli medio-bassi. I valori della cultura dominanti sono quelli imposti dalla società dei consumi. Fra i mass-media, la televisione crea un condizionamento incisivo sugli alunni che, acquisendo modelli socio-culturali non sempre adeguati, sono portati a preferire una civiltà dell’immagine e del suono a scapito della “lettura” e della “scrittura”. Da sottolineare anche l’uso non controllato di dispositivi multimediali che portano a un abuso dei diversi social network. In questa realtà, la scuola è un’agenzia educativa, affiancata dalla famiglia e dai mass-media, il cui impegno è teso a colmare spazi formativi vuoti prova ne è che la popolazione scolastica, pur con qualche raro caso di svantaggio etico-relazionale, presenta un sufficiente grado di socializzazione; sono quasi assenti i casi di evasione o di irregolare frequenza ed anche il fenomeno della dispersione scolastica, negli ultimi anni, si è ridimensionato notevolmente. Inoltre, la maggior parte degli alunni continua positivamente le successive esperienze scolastiche. Inoltre il nostro Istituto svolge un ruolo primario anche nel progettare e realizzare attività che contribuiscano alla crescita culturale e alla formazione di figure professionali spendibili sul territorio collaborando attivamente ed efficacemente con enti e comunità territoriali.